Mi rotolo sul campo. Neve polverosa sopra e erba croccante, fritta dal gelo, sotto.
Nell’istante in cui la schiena è al suolo, dura una frazione di secondo, il mio sguardo si perde nel blu intenso del cielo. Afferro la sua indefinibile grandezza che pare avvolgere tutto.
I rumori intorno spariscono. Un infinitesimo attimo di straniamento. E di lontananza.
Bianco-azzurro. E un puntino Kromatiko in mezzo.